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Ci sono quelle che aspettano per anni il giorno in cui "loro" spunteranno, ma sono destinate a rimanere piatte come tavole da surf. E ci sono quelle, come Simona, che a un certo punto dell'adolescenza si ritrovano lì davanti due compagne di vita indesiderate, ingombranti e impegnative: le tette. E che tette: una quinta abbondante, o più precisamente una taglia 42, coppa E. Peccato che Simona in questo corpo da pin up non ci si ritrovi proprio: lei sognava un fisico androgino, da ballerina, come quello di Heather Parisi, di cui ha studiato per anni tutte le mosse in tv. Al primo saggio di danza classica, però, un tragicomico incidente con un body troppo scollato e un'insegnante crudele le fanno capire che per una maggiorata la strada del palcoscenico è lastricata di insidie. Ed è solo l'inizio: questo seno spettacoloso continuerà a fare da catalizzatore di disavventure imbarazzanti, ad attrarre uomini sbagliati, a suscitare le invidie delle amiche, perfino a condizionare la sua vita professionale. Già, perché, quando lavori in un giornale di moda, corpi femminili, diete, vestiti e lingerie sexy diventano il tuo pane quotidiano (per non parlare della sfilza di modelle ultra piatte che transitano per i casting) e anche se il tuo capo è una donna non è facile smentire il luogo comune per cui chi ha tante tette non può avere anche un cervello.